Contro Verso è una mostra indipendente curata da Andrea Ucchino / Andregrauen, nata come gesto spontaneo e divenuta occasione di confronto tra generazioni, linguaggi e attitudini.
L’incontro con GEL e Giacomo Spazio – due figure di riferimento delle sotto-culture urbane italiane – diventa il pretesto per interrogarsi su ciò che oggi resta autentico nelle relazioni, nei codici espressivi e nelle forme di resistenza culturale.
GEL ha ridefinito, con i Truceboys, l’hip-hop dei primi Duemila, trasformandolo in un linguaggio diretto e corale, capace di restituire senza mediazioni la voce di una generazione.
Oggi la sua pratica si muove tra musica, fotografia e scrittura, con uno sguardo che attraversa le persone e le cose, restituendole con una sincerità visiva che non cerca estetica, ma presenza.
Giacomo Spazio, figura storica della Milano punk-hardcore degli anni Ottanta, ha fatto della grafica e della parola strumenti di ribellione e consapevolezza.
Il suo lavoro, poliedrico e coerente, si muove tra editoria indipendente, poesia visiva e arte concettuale, mantenendo intatta l’urgenza di un pensiero critico che si esprime attraverso il segno.
Andregrauen si inserisce tra queste due traiettorie come mediatore e interprete visivo.
La sua ricerca nasce da un percorso personale e professionale che attraversa il design industriale, la musica e l’arte visiva, ed è fortemente influenzata da un immaginario che unisce tensione, introspezione e profondità emotiva.
Ma cosa resta oggi di quell’urgenza?
In un tempo in cui i simboli della controcultura vengono assimilati, replicati e neutralizzati — dove l’estetica del margine si trasforma in linguaggio universale e il gesto radicale rischia di diventare formula — il controverso non è più rottura, ma decorazione.
Il suffisso –core, un tempo indicatore di appartenenza e linguaggio interno, si è convertito in etichetta estetica: riconoscibile, condivisibile, vendibile.
Con Contro Verso, gli artisti invitano a riflettere su questa trasformazione e sulla difficoltà, oggi, di evolversi con coraggio in un sistema che tende a ripetere se stesso.
La mostra si configura come un dialogo aperto tra generazioni e sensibilità divergenti, un invito a riscoprire l’attitudine come scelta di campo, non come estetica.
Le opere esposte riflettono questa tensione: fotografie che osservano la realtà con sguardo diretto, parole che si fanno grafica e poesia visiva, acquerelli contaminati da tecnologia che danno forma a un linguaggio personale e stratificato.
Ogni gesto, ogni segno, ogni superficie è una posizione.
In linea con il pensiero di Giacomo Spazio,l’unico modo per restare autentici è scegliere ogni giorno dove stare: dentro, fuori, ma mai fermi.
locandina CONTROVERSO